La famiglia non è più quel che era. L’avanzare della scienza e del capitalismo ne ha modificato la struttura e ha prodotto una molteplicità di forme familiari: famiglie monoparentali, ricomposte, allargate, omosessuali, adottive, etc. I legami familiari si disfano, i ruoli tradizionali cadono, si invertono. Non coincidono più sessualità, procreazione e genitorialità. Lo stesso si può dire per matrimonio, filiazione e parentalità. Il matrimonio non coinvolge più solo un uomo e una donna. Non mancano i nostalgici della tradizione. Continuano le battaglie contro i matrimoni per tutti, le unioni civili, i matrimoni omosessuali.

La psicoanalisi ci permette di leggere questa nuova geografia sociale senza rimpianto e in particolare ci avverte che madre e padre sono delle funzioni e che queste funzioni possono essere svolte da chiunque, al di là del genere. Dunque non c’è un modello di famiglia ideale, né di madre ideale, né di padre ideale. Con Freud e Lacan possiamo dire che il padre e la madre sono anche un uomo e una donna e come tali giocano la loro partita nella vita. La madre è una donna e come tale porta il marchio di un desiderio particolare che trasmetterà ai figli attraverso le cure. Il padre è un uomo che ha scelto una donna come causa del suo desiderio e ciò fa si che la madre non sia tutta per i figli. Il padre separa la madre dal bambino, dice di no alla madre, ne regola il desiderio. Ma se nella coppia viene meno il desiderio la struttura familiare vacilla. Lacan ci ricorda che l’uomo non sa niente della donna e che la donna non sa niente dell’uomo. Il rapporto con l’altro sesso è sempre da inventare e re-inventare. L’altro sesso è e rimane sempre altro. E questo emerge oggi più che mai. La liberalizzazione dei costumi, la diffusione dell’educazione sessuale non sono sufficienti per far fronte all’enigma della sessualità. La consulenza dell’esperto di sessuologia che indirizza, consiglia indica cosa fare, può produrre angoscia o aumentare le ansie da prestazione. Non ci sono manuali ne ricette precostituite atte a garantire il funzionamento e le performance soddisfacenti. C’è qualcosa che fa buco, che sfugge al sapere. Un paradosso si palesa. Più cade il velo del pudore, più si incontrano partner nelle chat, più si naviga in siti porno, e più il disorientamento e la solitudine aumentano.

L’equipe de Il Cortile riceve coppie e genitori in difficoltà per un tempo definito. Gli incontri offrono uno spazio di parola, dove poter aprire un interrogativo su ciò che non va, su ciò che fa ostacolo, su ciò che si ripete. L’esperienza ci insegna che nell’interrogativo c’è già la risposta, la soluzione. Dunque non si tratta di correggere comportamenti inadeguati o disfunzionali, ma di offrire uno spazio e un tempo per comprendere, per trovare la soluzione nella logica dell’uno per uno. La parola arresta l’agire, l’agire che si ripete e di cui spesso non si può fare a meno, anche se fa soffrire.